05 gennaio 2007

Lettera dei genitori al dirigente, ai professori e agli studenti del 18 dicembre 2006

Al Dirigente del Liceo Torquato Tasso di Roma

Al Collegio dei docenti

Agli studenti del Liceo

E p.c

Al Ministro dell’Istruzione

Noi, genitori degli studenti del Liceo Tasso, riuniti oggi in assemblea, intendiamo esprimere la nostra preoccupazione, insoddisfazione e contrarietà rispetto alle decisioni assunte dal Dirigente scolastico e dal Collegio dei docenti in seguito all’ occupazione del Liceo. In particolare, siamo in disaccordo con le scelte punitive ad personam non adeguatamente motivate e non trasparenti, di cui abbiamo avuto informazione solo dalla stampa e non attraverso decisioni formali, e con la fin troppo tradizionale “punizione” dell’eliminazione dei viaggi di istruzione. Al tempo stesso, intendiamo esprimere la nostra comprensione ai docenti che si pongono giustamente il problema del mantenimento della legalità e del loro ruolo di educatori. Quanto segue è scritto con sincero spirito costruttivo nell'auspicio di una rapida “riconciliazione” fra le componenti scolastiche:

1. Concordiamo pienamente con le osservazioni sul significato della legalità. Anche noi siamo e saremo sempre contrari ad atti di forza non giustificati, che comportano l'interruzione di un pubblico servizio, tanto più quando una occupazione “in difesa della Scuola Pubblica” finisce per tradursi nel danneggiamento della propria scuola.

2. Riteniamo però che la linea semplicemente repressiva sia inutile e controproducente. Se l'occupazione autunnale del Tasso è diventata un rito d'iniziazione per gli studenti, anche la reazione (sgombero con le forze dell'ordine, seguito dalla punizione “esemplare” dell'abolizione dei viaggi di istruzione e dai 6 in condotta) è altrettanto rituale ed inefficace: tanto che ogni anno la punizione non ottiene alcun effetto, e il rito si ripete.

3. Non ci sembra un buon segnale educativo questo “colpire nel mucchio”; sinceramente, ci auguriamo che il prof. Acciavatti non abbia davvero pronunciato le parole riportate dai giornali, secondo cui l'abolizione dei viaggi di istruzione per tutti servirà da insegnamento anche agli studenti contrari all'occupazione, perché insegnerà loro a farsi valere con più determinazione.

4. Vorremmo anche dire qualche parola sui “viaggi di istruzione”.

  • Si legge nel sito del Ministero dell’Istruzione che "le finalità istituzionali dei viaggi d’istruzione sono volte alla promozione personale e culturale degli allievi ed alla loro piena integrazione scolastica e sociale".
  • Se sono davvero istruttivi, vietarli per punizione è il contrario di ciò che i docenti dovrebbero fare se vogliono recuperare il tempo didattico perso con l'occupazione e se tanto gli preme il recupero dei ragazzi più deboli e in difficoltà. Se sono anche, come è ovvio, un momento di socializzazione, negarlo a tutti è dire ai ragazzi che il corpo docente si rifiuta di comprenderli, preferisce dichiararsi offeso e usare il proprio potere piuttosto che il dialogo. Non è un bel messaggio!
  • In secondo luogo, più prosaicamente: tre anni di seguito senza viaggi di istruzione sono una punizione davvero eccessiva ed anche, ci sembra, una dichiarazione di fallimento organizzativo della scuola, interpretabile come un pretesto per sfilarsi da un impegno forse non molto gradito.

5. Crediamo che sia giusto il richiamo alla responsabilità delle famiglie. Fra di noi vi sono e vi continueranno ad essere opinioni molto diverse sul modo di comportarsi di fronte alle occupazioni. Ci sembra legittimo che qualche genitore possa solidarizzare con i ragazzi occupanti, anche se possiamo dire di essere stati in grande maggioranza contrari all'occupazione, sia nel merito sia soprattutto nel metodo. Tutti noi abbiamo sempre insegnato ai nostri ragazzi il valore della legalità, della democrazia e, soprattutto, il valore assoluto del rispetto dei beni pubblici e del lavoro altrui. Ci impegniamo a ricordarlo soprattutto in queste occasioni e tuttavia non possiamo accettare un discorso che assegni alla famiglia un impossibile ruolo di gendarme. E vorremo ricordare che le famiglie non possono essere chiamate alla responsabilità e al tempo stesso lasciate nella sistematica mancanza di informazione.

6. Infine, la visita del ministro dell'Istruzione. È stata interpretata come un cedimento agli occupanti, una scelta mediatica, una mancanza di attenzione verso il corpo docente. Forse è così, ma ci sembra che quella visita, almeno, abbia tentato di cambiare il gioco e di smontare il meccanismo di azione/reazione dell'occupazione standard. Il nostro invito al ministro è che la cosa non finisca lì – altrimenti si dimostrerebbe davvero solo una scelta mediatica. Soprattutto, ci auguriamo che il ministro trovi il modo di ritrovare un rapporto positivo con il corpo docente, oltre che con gli studenti, e che il rapporto con gli studenti sia gestito coinvolgendo i rappresentanti degli studenti eletti nei Consigli di classe e di Istituto.

Per renderci propositivi, al fine di evitare il ripetersi sistematico delle occupazioni, vogliamo concludere queste nostre osservazioni con una duplice proposta:

  • A partire dal prossimo anno, nei primi mesi di scuola, si propongano ripetuti incontri tra insegnanti ed alunni, si promuovano iniziative di “cultura politica”, al fine di dibattere le tematiche più attuali, si organizzino tavole rotonde, incontri-dibattito tra scuole, interventi in convegni dove si invitino personalità politiche, intellettuali, giornalisti e (perché no?) ministri, formando i ragazzi alla discussione democratica, alla capacità di discutere, di confrontare o condividere le idee, di formarsi le opinioni in un civile confronto.
  • E fin da subito, la nostra proposta è di utilizzare del tempo scolastico – quello della negletta “educazione civica” - per realizzare un percorso di formazione specifico ai modi e alle tecniche della discussione democratica, della costruzione del consenso, per imparare a discutere e trovare una forma adulta di partecipazione alla vita.

I genitori degli studenti del Liceo Tasso di Roma, riuniti in assemblea il 18 dicembre 2006

Ordine del giorno approvato dall’Assemblea dei genitori del Liceo Tasso di Roma il 18 dicembre 2006

Noi, genitori degli studenti del Liceo Tasso, riuniti oggi in assemblea, intendiamo esprimere la nostra preoccupazione, insoddisfazione e contrarietà rispetto alle decisioni assunte dal Dirigente scolastico e dal Collegio dei docenti in seguito alla breve occupazione del Liceo. In particolare, siamo in disaccordo con le scelte punitive ad personam non adeguatamente motivate e non trasparenti, di cui abbiamo avuto informazione solo dalla stampa e non attraverso decisioni formali, e con la fin troppo tradizionale “punizione” dell’eliminazione dei viaggi di istruzione. Al tempo stesso, intendiamo esprimere la nostra comprensione ai docenti che si pongono giustamente il problema del mantenimento della legalità e del loro ruolo di educatori.
Chiediamo quindi un incontro urgente con il Dirigente, i rappresentanti del Collegio del docenti e degli studenti, da svolgersi entro il 20 gennaio, per discutere della situazione venutasi a determinare.

Verbale dell’assemblea dei genitori del 18/12/2006

Il giorno 18 dicembre 2006, alle ore 16,30, si è riunita, presso l’Aula Magna del Liceo-Ginnasio T.Tasso di Roma, l’Assemblea dei Genitori degli alunni per discutere i seguenti punti all’O.d.G.:

  • presentazione dell’attività del Consiglio di Istituto
  • discussione e proposte su andamento dell’anno scolastico
  • chiusura invernale dell’Istituto

Sono presenti circa 70 genitori, quasi tutti rappresentanti di classe.

Il Presidente dell’assemblea Pier Francesco Belluzzi invita uno dei genitori presenti a svolgere le funzioni di segretario dell’Assemblea per redigere, seduta stante, il verbale. Accetta di svolgere le funzioni di segretario dell’Assemblea la Sig.ra Elisabetta Mirra.

In merito al primo punto, il presidente dell’Assemblea, dà la parola a Walter Perna, presidente del Consiglio d’Istituto, che ragguaglia brevemente i presenti circa quanto discusso nell’ultima seduta del Consiglio, tenutasi il 22 novembre (elezione di un rappresentante degli studenti alla Giunta esecutiva, definizione dei criteri per i viaggi di istruzione e variazioni di bilancio).

Riguardo al secondo punto all’OdG, Belluzzi si sofferma sulla lettera del Collegio Docenti inviata a tutte le famiglie, che, unitamente al tema dell’occupazione, ha sollevato recentemente molti spunti di discussione anche sul sito che permette ai genitori del Tasso di tenersi informati e discutere le problematiche della scuola.

Considerato il tenore della lettera ed il coinvolgimento diretto delle famiglie, che ha provocato un generale dissenso sull’argomento, ritiene che l’assemblea debba approvare un documento in risposta ed invita Corrado Truffi a leggere una bozza redatta da alcuni genitori, al fine di formulare, in accordo con l’assemblea, un documento definitivo.

Seguono numerosi interventi sull’argomento da parte dei presenti, di seguito sintetizzati nei contenuti.

Circa l’occupazione emerge che c’è stata un’informazione poco chiara, sia per quanto riguarda i promotori (iniziativa di singoli o in rappresentanza di gruppi), sia per quanto riguarda il numero dei partecipanti.

Non viene condiviso l’atteggiamento assunto dal preside e dai docenti in occasione dell’occupazione, che, secondo gli intervenuti, hanno adottato un atteggiamento eccezionalmente repressivo, privo di proposte concrete e poco educativo da punto di vista civico.

E’ inoltre contestato da alcuni degli intervenuti non tanto il contenuto delle punizioni assegnate, ma il messaggio ambiguo attribuibile alla decisione di demandare ai singoli consigli di classe i meccanismi punitivi e l’individuazione dei responsabili.

E’ sottolineato che il contenuto della lettera recapitata a tutte le famiglie, accentua la frattura tra alunni e insegnanti e, inoltre, la posizione assunta da questi ultimi li allontana sia dalle istituzioni sia dalle famiglie stesse. Viene manifestata da più parti l’esigenza di riconciliare tutte le componenti scolastiche.

Ci si chiede inoltre anche quale sia stato il criterio punitivo adottato ed appreso solo da dichiarazioni rilasciate ai quotidiani.

Si sollecitano, da parte di tutte le componenti della scuola, proposte che mirino ad evitare il ripetersi sistematico delle occupazioni, riportando esempi di altre scuole in cui le problematiche della legge finanziaria (all’origine dell’occupazione del Tasso) sono state discusse insieme tra studenti e docenti.

Truffi legge la lettera dopo aver apportato le modifiche concordate con l’Assemblea. Viene inoltre definito, su sollecitazione di alcuni dei presenti, che il documento dovrà essere indirizzato al Dirigente, al Collegio Docenti, agli studenti ed al Ministro dell’Istruzione e che, per favorire una pluralità di opinioni, dovrà essere consegnato anche alla stampa;

Alcuni intervenuti sollecitano di inserire nella stessa lettera una richiesta di incontro con gli stessi destinatari, volto a chiarire i meccanismi dei fatti ed anche con il fine di ridurre la divaricazione creatasi tra le componenti dell’Istituto; dopo una breve discussione sull’argomento, viene presentata una mozione per chiedere distintamente un incontro dei genitori con il Dirigente, i rappresentanti del Collegio Docenti e degli studenti da svolgersi entro il prossimo 20 gennaio per avere chiarimenti circa i criteri delle scelte punitive adottate.

Il Presidente mette ai voti se presentare la richiesta di incontro con il Dirigente ed i rappresentanti del Collegio Docenti e degli studenti nell’ambito del documento ovvero separatamente:

i rappresentanti di classe, dopo votazione per alzata di mano, a larga maggioranza, con un solo voto contrario, deliberano di presentare separatamente la detta richiesta.

Tale decisione trova pressoché totale consenso anche tra gli intervenuti non rappresentanti di classe.

A questo punto il Presidente mette ai voti il documento da inoltrare al Dirigente, al Collegio Docenti, agli studenti e, per conoscenza, al Ministro dell’Istruzione, da divulgare anche agli organi di stampa:

i rappresentanti di classe, dopo votazione per alzata di mano, a larga maggioranza, con due voti contrari, deliberano di approvare il documento, dando mandato ai promotori di effettuare le sole eventuali modifiche formali.

Anche tale decisione trova pressoché totale consenso tra gli intervenuti non rappresentanti di classe.

Visto il protrarsi della discussione oltre il tempo stabilito, il terzo punto all’OdG non viene discusso.


Alle ore 18.30 viene chiusa l’Assemblea.

IL SEGRETARIO ELISABETTA MIRRA

IL PRESIDENTE PIER FRANCESCO BELLUZZI