23 settembre 2010

Lettera aperta ai genitori dei nuovi iscritti

Comitato dei Rappresentanti di classe e di Istituto dei genitori del Liceo Torquato Tasso

LETTERA APERTA AI GENITORI DEI NUOVI ISCRITTI A. S. 2010-2011

Cari Genitori,
e carissimi ragazzi, a tutti un caloroso benvenuto al Tasso da parte del Comitato dei Rappresentanti di classe e di Istituto dei circa 2100 genitori degli studenti della Scuola.
Noi riteniamo che il Tasso sia fra le migliori scuole d'Italia. Ha di certo qualche difetto, di cui magari parleremo in futuro; uno però vogliamo evidenziarlo da subito: da troppi anni, ogni anno, ormai ritualmente, la scuola viene occupata dagli studenti almeno una volta all'anno, anche se del tutto inutilmente. Qui appresso vi invitiamo a ragionare con noi a partire dall'ultima occupazione, quella del 2009, nella speranza di prevenire che il rito, ormai divenuto dannoso oltre che pericoloso e costoso, si ripeta nel 2010 e negli anni successivi. Anche lo scorso autunno 2009 il Tasso è stato occupato dagli studenti per sei giorni, dal 12 al 17 novembre.
Desideriamo che i genitori dei nuovi iscritti delle IV ginnasiali 2010-2011, e attraverso di loro gli studenti, siano informati di quali sono state le conseguenze di questa occupazione, per poi riflettere con noi su quali siano i rischi di una gestione poco consapevole degli spazi di democrazia e partecipazione che esistono nella scuola.
Le conseguenze immediate
Per effettuare le necessarie pulizie dei locali, e rimediare ai danni causati nel corso dell’occupazione, sono stati necessari circa diecimila euro.
Parte di questa somma, per un importo di oltre settemila euro, è stata raccolta a cura dei Rappresentanti degli studenti tra le famiglie della Scuola a titolo di contributo volontario, ed indipendentemente dal coinvolgimento diretto dello studente nell’occupazione.
I danni sono stati causati in parte da irresponsabili, purtroppo studenti del Tasso, in parte da sconosciuti estranei penetrati nei locali della scuola durante l’occupazione.
Quante cose si sarebbero potute fare nella Scuola con quella somma, se la raccolta di fondi fosse stata destinata ad altri fini?
La storia
L’occupazione è stata decisa, come di solito avviene, durante una Assemblea di soli studenti, con circa 500 voti a favore dell’occupazione, 300 a favore di una esperienza di cogestione, e circa 150 a favore della normale prosecuzione delle lezioni.
I 500 voti a favore dell’occupazione, come di solito pure avviene, provenivano per la stragrande maggioranza dagli studenti delle quarte, i cosiddetti “quartini”.
La consapevolezza delle ragioni dell’occupazione, in effetti, (ed anche questa è una spiacevole, significativa costante) non era molto diffusa tra gli occupanti. Le motivazioni, da parte degli studenti più informati, erano peraltro incentrate sull’opposizione alla cosiddetta Riforma Gelmini, ed al conseguente Decreto Aprea.
Al di là delle valutazioni sul merito degli obiettivi individuati dagli occupanti, ci preme sottolineare come l’occupazione, non abbia ottenuto, in effetti, nessun risultato, né pratico, né “politico”, a parte, come detto, la necessità di rifondere i danni. Non faceva parte di un qualche movimento di protesta nazionale, e neppure cittadino, e si è anzi manifestata come un episodio sporadico, irrilevante, che ha coinvolto marginalmente poche altre scuole.
L’occupazione, interrompendo la didattica, ha causato un grave ritardo nel completamento dei programmi, ed ha avuto come conseguenza la cancellazione dei viaggi di istruzione e delle uscite didattiche da tempo programmati. Le conseguenze di tutto ciò sono interamente ricadute su professori e studenti, come è facile intuire.
Le responsabilità
L’occupazione di un edificio scolastico e la conseguente interruzione delle lezioni non sono un’allegra scampagnata, ma un atto illegale, che mette coloro che lo compiono seriamente a rischio di essere sanzionati sia sul piano civile, sia sul piano penale, sia sul piano disciplinare scolastico.
La Dirigenza Scolastica, come è prassi, e come è logico in tali circostanze, segnala immediatamente l’occupazione alla Pubblica Sicurezza, e ciò comporta che, per quanto riguarda gli illeciti ed i danni compiuti nei locali occupati, la responsabilità ricada esclusivamente ed interamente sui responsabili, i quali, nel caso di minori, sono i genitori degli stessi, e nessun altro.
Per fortuna, durante l’occupazione nessuno si è fatto male, e d’altro canto, la responsabilità di alcuni spiacevoli episodi di rilevanza penale (lo scassinamento delle macchinette di distribuzione di merende e bevande a scopo di furto del denaro contenuto) è risultata essere opera di estranei alla scuola penetrati nell’Istituto.
Ma “per fortuna” è una espressione che, in questi casi, non dovrebbe proprio essere usata.
A dire il vero il coinvolgimento dei Rappresentanti degli studenti, tutti in linea di principio contrari all’occupazione, ha contribuito ad impedire che venissero causati danni peggiori. Ma così facendo, i Rappresentanti si sono ad ogni modo esposti, in quanto entrare in un istituto occupato rende corresponsabili.
Occupazione si, occupazione no
Vorremmo che fosse chiaro che il punto della questione non è essere “a favore” oppure “contro” l’occupazione o “le occupazioni” in generale.
Sappiamo tutti che l’occupazione delle scuole, delle Università, dei luoghi di lavoro, è stata a volte utilizzata, nella storia di questo e di altri paesi, per motivi gravissimi, inerenti la difesa e la tutela dei diritti politici, sindacali, civili, la libertà di espressione, di riunione, di associazione, la difesa del posto di lavoro, la difesa del diritto allo studio.
Quello che vorremmo qui evidenziare, e con forza, è come non vi sia allo stato nessun motivo che possa supportare, da parte degli studenti del Liceo Torquato Tasso di Roma, l’adozione di decisioni di tale gravità, e foriere di possibili, gravissime conseguenze.
Anche nel contesto dei problemi assai seri e gravi che la scuola attraversa, occupare gli edifici scolastici ed interrompere la didattica, per degli studenti delle superiori, dato il carico di lavoro previsto dai programmi e le difficoltà inerenti la natura degli studi, fanno sì che i primi ad essere penalizzati dalla interruzione delle lezioni, ed assai gravemente, sono proprio, paradossalmente, gli stessi studenti che l’hanno provocata e accettata, oltre a tutti i lavoratori della scuola che la subiscono. In particolare gli studenti del primo anno che devono inserirsi in una realtà scolastica nuova e più impegnativa ne pagano lo scotto ottenendo spesso voti inferiori alla sufficienza alla pagella del primo trimestre, con conseguente obbligo di partecipazione ai corsi di recupero di gennaio e febbraio.
Le alternative
Data la situazione in cui versa la scuola pubblica, sarebbe in effetti più sensato, come forma di protesta estrema ed eclatante, aggiungere delle ore e dei servizi, invece di toglierli. Ciò avrebbe certamente molto più rilievo nell’opinione pubblica, che non la solita rituale occupazione, la quale per di più provoca anche danni economici.
Vorremmo far notare inoltre che i docenti, il personale non docente, la Dirigenza Scolastica, soffrono tanto quanto gli studenti delle difficoltà in cui versa la Scuola e l’insegnamento. Si trovano dalla stessa parte, non sono avversari né controparti.
Vorremmo quindi invitare voi ed i vostri figli a considerare che esistono altre forme di manifestazione del dissenso e di protesta, quali sit in, comunicati, convegni, assemblee, altre iniziative concordate con il corpo docente e con la Dirigenza Scolastica, le quali, nell’esprimere una partecipazione responsabile, contribuiscono a sviluppare la consapevolezza di tutti, raccolgono solidarietà, ed hanno maggior risalto e risonanza, che non l’illegittima e dannosa occupazione.
L’annuncio “il Tasso è occupato” non fa più notizia, è oramai uno stanco rito, un’abitudine, non ha senso, se non quello, deprimente, di consentire ai più “spensierati” una settimana di vacanza inattesa. Al prezzo di un generale arretramento nel livello di preparazione, e di una faticosa intensificazione ed accelerazione dei compiti in classe e delle interrogazioni nel periodo successivo, con peggioramento generalizzato del rendimento scolastico.
I rischi per tutti
Già una volta, in tempi recenti, è avvenuto lo sgombero forzato dei locali da parte della Polizia. Vi esortiamo quindi a chiarire ai vostri figli che è sempre possibile che occupazioni dell’Istituto, in futuro, diano di nuovo luogo allo sgombero forzato dei locali, al quale, come pure è già avvenuto, seguirebbe la denuncia in sede penale dei responsabili (o di chi ne ha la tutela nel caso di minori), con conseguente, ulteriore richiesta personale e diretta di risarcimento dei danni causati.
Le nostre raccomandazioni
Vi raccomandiamo vivamente, con la passione ed il rispetto che abbiamo maturato negli anni nei confronti della Scuola pubblica e di questo Istituto, e che speriamo di poter presto condividere con voi, di discutere, tra genitori e figli, tutto quanto qui esposto, e di trarne le opportune conclusioni.
Facciamo tutti insieme che questo rimanga un luogo di studio, di apprendimento, di crescita e di maturazione culturale e civile, ed impariamo tutti insieme a rispettare la Scuola e chi ci lavora, pur nel libero e civile esercizio del dissenso o della protesta.
Tra l’altro, la Dirigenza Scolastica di questo Istituto non è affatto insensibile alle esigenze ed alle ansie di partecipazione degli studenti che la frequentano.
Noi crediamo che il diritto di riunione e di manifestazione del proprio pensiero o del proprio dissenso, debba rimanere qui garantito, tutelato, rispettato.
Ma si deve da subito, da ora, dare prova di saperne fare buon uso: serio, civile, responsabile.
Crediamo sia veramente paradossale che per voler difendere e tutelare la scuola si compiano azioni che contribuiscono inequivocabilmente a danneggiarla ulteriormente.
Da genitori a genitori, e nel rinnovare a tutti voi il nostro caloroso benvenuto, facciamo appello perché condividiate con noi l’impegno a che simili fatti non abbiano a ripetersi, e l’auspicio che, fermo restando il libero esercizio delle libertà democratiche anche da parte dei nostri figli, la Dirigenza Scolastica non si debba mai più porre il dilemma se sia il caso o meno di denunciare alla Magistratura dei ragazzi di 14/17 anni ed i loro genitori.
Facciamo in modo, tutti insieme, che la questione non si debba porre mai più, almeno nei termini in cui si è, purtroppo, posta negli ultimi anni.
Con l’augurio di un sereno, proficuo e felice corso di studi, ed il più cordiale benvenuto.
Il Comitato dei Rappresentanti di classe e di Istituto dei Genitori del Liceo Tasso di Roma

La distribuzione della presente nota è stata autorizzata dal Consiglio di Istituto, nel quale sono rappresentate tutte le componenti scolastiche: studenti, docenti, personale non docente, genitori, oltre, ovviamente, alla Dirigenza Scolastica.
Sarà possibile entrare in contatto con il Comitato per il tramite dei vostri Rappresentanti di classe, non appena saranno eletti, od in occasione della prima Assemblea di genitori che si terrà tra fine ottobre ed inizio novembre. Fino a quel momento, chi desiderasse per qualsiasi motivo comunicare con noi, potrà inviare una mail a questo indirizzo presidentecomitatogenitoritasso@lists.uniroma2.it

09 settembre 2010

Resoconto della riunione del Consiglio d'Istituto del 6 settembre 2010

Si fornisce qui di seguito un breve resoconto della riunione, tenutasi nei locali della scuola il giorno 6 settembre 2010.
L'ordine del giorno prevedeva, oltre alla lettura ed approvazione del verbale della riunione precedente, la discussione sulle seguenti principali tematiche:
1) OO.CC.
- surroga in Consiglio d'Istituto componente genitori
- nomina Presidente Consiglio d'Istituto
- designazione componente alunni nella Giunta Esecutiva
2) Apertura provvisoria pomeridiana dell'Istituto;
3) Rimborsi alunni;
4) Acquisti
- posto ristoro volante e distributori automatici
In merito al punto 1), considerato che Walter Perna ha terminato il mandato in quanto suo figlio si è diplomato lo scorso mese di luglio, viene nominato Consigliere in sua sostituzione Pier Francesco Belluzzi Mus, primo dei non eletti alle elezioni del 2008.
Inoltre, viene nominato Presidente del Consiglio d'Istituto il genitore Massimiliano Sieni, che si dimette da membro della Giunta Esecutiva, nella quale viene designata in sua sostituzione per la componente genitori Donatella Capone. Sempre in Giunta Esecutiva, viene designato Davide Avagliano per la componente alunni.
In merito al secodo punto, viene stabilita in via provvisoria l'apertura pomeridiana dell'Istituto per due giorni durante la seconda settimana di settembre e per un solo pomeriggio fino alla fine del mese.
In merito al punto 3) viene deliberato il rimborso della quota volontaria versata al momento dell'iscrizione dagli alunni che hanno chiesto ed ottenuto in seguito il nulla osta per trasferimento in altro Istituto.
In merito al punto 4) viene deliberato l'appalto per la fornitura di un anno dei servizi di ristoro volante (Yogobar) e distributori automatici (ESA).